Il mio presepe è fatto di niente;

è un povero presepe

con una luce fioca

che illumina la piccola capanna

e un bue e un asinello

che scaldano il Bambinello.

Lo guardo con gli occhi ormai stanchi

e sussurro ogni sera...

Bambino mio...

quanto è difficile andare avanti.

Il mio mondo si è arrotolato all'indietro

mi ha trascinato lontano

e mi vedo riflessa in una sorta

di lastra di vetro.

Vedo una donna delusa,

stanca di aver tanto lottato

per poter soltanto gridare a tutti...

“Guardatemi... però io ho amato...”

Santo Bambino

forse fin da quando ero bambina

mettesti nel mio cuore troppa bontà

ma per me nessuna storia ha un fine lieto

perché bontà non ha mai fatto rima con serenità.

Non ti avevo poi chiesto tanto

ma te l'avevo chiesto col cuore.

Come allora sto ancora qui a guardarti

anche se non oso parlarti.

Non mi hai mai consegnato

quel dono semplice

per cui tanto pregai

e forse il mio sogno di serenità

non si avvererà mai...

però ti prego Bambino Gesù,

anche se ora sto diventando una vecchia signora

pensa a quella bambina dai riccioli neri

quella che non anelava a sfarzo e a ricchezza

ma soltanto a tanta dolcezza.

Spengo le luci del mio presepe fatto di niente...

ma resta accesa l'antica speranza nella mia mente.

 



©Daniela Costantini
 

 

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