Signore,
dammi ali d’aquila
affinché comprenda
quanto può inebriare
la carezza dell’aria.
Signore,
donami
zampe
veloci
da
cerbiatto
per
correre
nella
vasta
prateria.
Signore,
fammi
immergere
nelle
acque
limpide
dove
nuotano
miriadi
di
pesci
colorati
come
l’arcobaleno.
Signore,
fammi
vedere
soltanto
per
un
attimo
attraverso
i
tuoi
occhi
le
mille
ali
che
hai
creato
per
adornare
il
cielo
e fammi ascoltare
i mille canti che allietano
il
fresco
mattino.
Soltanto
così
proverò
vergogna
per
le
mie
vili
distruzioni
e
capirò
la
bellezza
di
osservare
un’aquila
che
vola,
guarderò
quel
cerbiatto
negli
occhi
e
ci
incontrerò
i
tuoi...
osserverò
la
danza
leggiadra
dei
pesci
nell’acqua.
Signore,
comprenderò
che
sono
un
misero
essere
nemico
soltanto
di
me
stesso.
Seppellirò
il
mio
fucile
e
il
mio
arpione
affinché
nessuno
possa
alzarli
contro
la
vita.
Signore
aiutami
perché
soltanto
allora
sarò
degno
di
essere
chiamato
Uomo.
©Daniela
Costantini
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