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Sono un’umile donna che s’aggira confusa

per le strade piene di luci.

Son giorni di festa,

ma agli angoli giacciono i poveri

che non hanno più niente.

Nessuno s’accorge di loro,

son tutti troppo confusi.

Confusi son quelli che hanno troppo di tutto,

confuso è anche chi vorrebbe qualcosa di più.

Sono un’umile donna,

e i miei occhi sanno incontrare

quelli dei poveri

che continuano a elemosinare.

Fa freddo,

e per tutti ci sarà

un tavolo pieno di trine e merletti

S’accenderanno luci

e si udranno suoni e canzoni,

mentre i poveri

resteranno agli angoli delle strade

e col capo chino

penseranno al perché del loro triste destino.

Poi passo io, l’umile donna

e accarezzo un bimbo

che gioca in una scatola di cartone.

Sua madre mi stende la mano,

non posso dire di no…

e nella sua mano

faccio scivolare quel poco che ho.

        

©Daniela Costantini

 

 

 

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