Stringo sul cuore
un foglio stropicciato
che mille e mille volte
nelle mani ho rigirato.
Vorrei scrivere la mia storia
ma
silenziosa resta la memoria;
attonita e silente è l’anima mia
come un giardino in inverno
adornato di brina.
E’
un sottile ricamo
quel velo di ghiaccio
che delicato avvolge
la natura addormentata
mentre rifletto nel pensare che
sul mio cuore
c’è già una coltre di gelo
che non conoscerà primavera.
Riapro il foglio;
forse è ormai stanco
di essere
piegato e ripiegato,
di
essere scritto
e
poi scarabocchiato,
e
una domanda
mi
pulsa forte nella mente…
Cosa dovrei scrivere…
meglio non scrivere niente,
non voglio raccontarmi la mia storia,
non voglio ricordare il passato.
Giro la penna tra le dita
come un rosario
consunto da tante preghiere
mai ascoltate.
Muta resta l’ anima mia,
il
corpo immobile
è
forse rapito dal buio di notti che
non mi regalano sogni.
Mi
alzo e chiudo le finestre
che sono occhi fissi sulla strada;
sento echi di risate,
vedo chi vive la quotidianità
con quel pizzico di felicità
che mantiene vivo il cuore.
In
me odo soltanto l’eco del silenzio
e
getto quel povero foglio stropicciato
da
una fessura della finestra quasi chiusa…
Chissà se qualcuno lo raccoglierà,
chissà se qualcuno
ci scriverà una storia fatta di sogni
che hanno il sapore della felicità.
Ma
si… mi dico,
qualcuno racconterà
che nel suo giardino fioriranno primule, viole e
lillà
quando il sottile velo di brina
al
primo sole della primavera
si
scioglierà.
©Daniela
Costantini
|