Sto cercando il prestigiatore

che è stato capace di far sparire il mio cuore.

Si, lo ricordo,

avevo un cuore che batteva forte nel petto,

aveva radici fatte di sogni…

era un cuore perfetto.

Il mio uomo parlava la lingua del mare,

ma ora  è rimasto solo silenzio

e mute preghiere.

Se ho paura e cerco conforto

provo a ricordare come un abbraccio

sapeva racchiudere la mia fragilità.

E’ amara la mia solitudine

e tutta m’avvolge.

Sono una farfalla e ho le ali spezzate,

chissà se riuscirò mai più a volare

per trovare quel malvagio prestigiatore

che m’ha portato via il cuore.

Quando in cielo s’accendono le stelle

vorrei stendermi sulla riva del mare

per ritrovare le poche parole d’amore

di quell’ uomo che parlava la lingua del mare.

Dio…

donami la consolazione

di farmi dimenticare che sono esistita,

dammi la forza di accettare il buio

che m’ha invaso la vita.

Ho provato a comprendere il mio dolore,

ho attraversato un muro d’ombra pieno di paure

e le mie ali si sono spezzate…

Ricordo quando camminavo a testa alta,

fiera di me perché sapevo di esistere…

Ora cammino, ma non alzo il mio sguardo

per timore che gli altri scorgano

i tormenti della mia anima.

Come una gogna è diventata la mia vita

e attendo il supremo supplizio

come la più dolce delle pene.

Quando Tu, o Dio, mi consegnerai

alle braccia del silenzio,

invocherò il Tuo perdono

per non aver capito

cosa voleva da me il mondo…

 

©Daniela Costantini

 

 

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