Le porte del mondo

 

 

Lentamente chiudo gli occhi

e scivolo nel sonno

chiudendo le porte al mondo.

Vorrei potermi svegliare al mattino

dimentica del mio strano e incerto destino.

Un uragano di amarezza

s’è insinuato nella mia già travagliata vita

sradicando i teneri germogli

in quest’anima mia

già inaridita da tante amarezze.

Non mi ha impaurito

dedicare la mia vita all’amore.

Prima amore di sposa, poi di madre…

Mi ha ingentilito il cuore essere figlia

perché dall’essere figlia amata

è nato in me il seme dell’amore,

che ho sparso intorno a me

senza mai chiedermi perché…

Non mi sono accorta di invecchiare

mentre donavo la giovinezza

a chi poi non m’ha saputo amare.

Ho donato per la gioia di donare,

ho amato perché non volevo dimenticare

che esisteva l’amore.

Non c’è mai stato posto per l’odio

nel mio cuore,

neanche quando

me l’hanno strappato dal petto,

perché io sono come un’abile pittore

che ha trasformato il dolore

in un sublime amore.

Ho rincorso gli anni

o forse loro hanno rincorso me,

non saprei…

So soltanto

che  quando chiudo gli occhi al sonno

per soffocare il mio dolore,

un angelo mi viene accanto

e cancella le mie pene.

Al mio risveglio

ritroverò il mio incerto destino lo so,

i giorni continueranno a succedersi

lasciandomi soltanto il ricordo della giovinezza,

ma io non ho paura di invecchiare

perché conosco il significato

della parola “amare”.

 

©Daniela Costantini

 

 

  

 

 

 

 

 

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