Lettera ai miei nipotini
Caro Nicola, c’era un silenzio piuttosto
annoiato nella mia vita, ma quando il 4 marzo del 2005 tua madre mi disse che
eri in arrivo si spalancarono le finestre della mia esistenza all’improvviso,
piantai una rosa sul balcone e decisi che per me era già arrivata la primavera.
Attraverso il pancione di tua madre ti
accarezzavo pensandoti come a un premio che meritavo.
Che strano pensarmi nonna e sentirmi di
colpo di nuovo giovane!
L’infinita tristezza per la prematura
scomparsa di tuo nonno era presente in me in ogni attimo, ma da quando sei
arrivato tu la mia tristezza non ha resistito… e se n’è andata…
Iniziai ad osservare che l’arcobaleno
aveva di nuovo tutti i suoi colori, i fiori avevano ritrovato il loro profumo e
la sera era molto più dolce mentre ti cantavo la ninna nanna. Quel velo di
tristezza che portavo dentro era stato sostituito dalla gioia che mi dava il tuo
meraviglioso faccino contornato dai capelli neri, da quella morbida boccuccia
rosa e da quegli incredibili occhi scuri che già sapevano incontrare i miei.
Eri appena nato ed io ero presente in
sala parto travolta da una gioia incontenibile. Avevo assistito a qualcosa di
meraviglioso: eri nato sorridendo. Quel primo sorriso mi si impresse nel cuore e
quando ti posero tra le mie braccia ricordo che le mie lacrime di gioia si
mescolavano alla tenerezza di sentirti stretto a me.
Ti fecero il bagnetto e poi ecco di
nuovo tra le mie braccia. Dovevo vestirti e non ci crederai mio piccolo Nicola…
mi sorpresi di non riuscire neanche ad allacciarti il body. Credo proprio che
un atleta ricevendo la medaglia d’oro non può raggiungere il livello di gioia che
provai io in quel momento. Eri il mio trofeo e lo sei ancora. Era i 22 ottobre
dell’anno 2005.
Da quel giorno siamo uniti nel darci
amore, nello scambiarci sorrisi, nell’avvolgerci in abbracci.
Io so quanto mi ami, ma voglio dirti
ugualmente che ti amo anche io. Il mio amore per te però non deve essere un
fardello pesante da portare. Sarà una calda coperta nei giorni freddi e una
brezza leggera e sottile nelle giornate di sole.
E’ bello quando ti avvicini e mi dai un
bacio appiccicoso di cioccolata; è meraviglioso camminare accanto a te anche se
all’improvviso lasci la mia mano e corri via per aspettarmi un po’più in là a
braccia aperte.
Quei passi che ti dividono da me sono
colmi delle cose che avevo dimenticato. Mentre ti raggiungo calpesto una strada
speciale dove oltre l’asfalto calpesto fiori e foglie, cammino in un prato
fiorito pieno di sole e sento il canto allegro degli uccelli.
Quando ti raggiungo e mi cingi nel tuo
abbraccio il sogno diventa realtà ed io abbraccio l’estate ed il sole. Le tue
risate diventano le mie ed ecco di nuovo la tua manina nella mia.
Siamo due amici inseparabili mio piccolo
Nicola e dal momento che sei nato mi hai ordinato di non invecchiare…. io ce la
sto mettendo tutta. A volte mi sorprendi quando mi dici che per te non
invecchierò mai. Le piccole rughe che ho sul mio viso le copri di baci ed
allora so che sei sincero. Con me tu hai rotto lo specchio e non ti importa
nulla se ho i cappelli neri che si mischiano con quelli bianchi; per te sono la
tua amica speciale a cui vuoi bene per quella che sono
Ti donai il mio cuore nel momento in cui
nascesti e ti ripeto sempre che non devi restituirmelo.
Avrò per sempre un cuore per amarti, una
mente per comprenderti, saprò ascoltarti e abbracciarti anche quando crescerai.
Ringrazio i tuoi genitori per avermi
dato te e la tua sorellina… ora infatti voglio parlare anche di lei…
Per concludere con te, voglio dirti
grazie anche perché tu mi dai la possibilità di cantare per la strada, di ridere
forte con te mentre fai i giri sulle giostre, di trovare coraggio quando
attraverso momenti bui.
Mi chiedi di prepararti torte speciali
solo per te ed io così ho la scusa per sfornare meraviglie. Tu e Valentina siete
il motivo del mio domani.
Valentina… non mi aspettavo il tuo
arrivo, piccolina, il 17 dicembre del 2008 tua madre e tuo padre mi
sussurrarono la nuova splendida novità. Mio Dio, la stanza iniziò a girarmi
intorno e mi sembrò di essere su un otto volante!
I miei occhi si poggiarono sul tuo
fratellino e chissà perché mi venne da piangere… per un attimo pensai che eri
troppo piccolo e che non era il momento di dividere i tuoi genitori con nessuno,
ma fu soltanto un attimo perché nell’istante successivo li abbracciavo felice e
commossa.
Il primo incontro con te è stato come
essere colpita da un raggio di sole. Erano le 12.16 dell’11 agosto 2009… un
solleone faceva da re nel cielo azzurro e tutto era luminoso.
Non potei assistere al parto perché tu
nascesti in sala operatoria, ma tutti noi eravamo seduti al piano di sopra in
attesa di notizie. Si sentivano vagiti e risate di gioia; c’erano tante altre
persone che aspettavano. Ad un tratto udii un nuovo vagito e spinta da una forza
misteriosa mi precipitai per le scale con mio genero che seguendomi mi chiedeva
che cosa stava accadendo. Nulla risposi, nessuno ha chiamato, ma ho sentito un
vagito che mi ha abbracciato il cuore. Facemmo appena in tempo a scendere le
scale per vedere una porta che si apriva. Un’infermiera teneva tra le braccia
un piccolo esserino avvolto in un panno verde. Eri tu Valentina… arrivata dopo
tanti mesi di attesa e trepidazione. Una gravidanza difficile, un parto
complicato ed ora ti osservavo… un piccolo capolavoro che solo un artista come
Dio poteva aver compiuto nel ventre di mia figlia.
La prima cosa che notai di te furono le
tue manine talmente esili da farmi pensare che tu fossi una piccola fata. Manine
incredibili dalle dita così sottili da sembrare steli di fiori e poi i tuoi
occhi… onde d’oceano, frammenti di sole e di grano maturo, scie di colori che è
impossibile definire. Ancora oggi che hai diciassette mesi io dico che hai gli
occhi color Valentina, perché così belli ce li hai soltanto tu.
Tuo padre ti guardò come soltanto un
innamorato può fare… ti abbracciò con gli occhi, ti avvolse d’amore ed io, nonna
per la seconda volta, piansi di nuovo, era impossibile resistere a tanta
tenerezza!
La gioia è qualcosa di travolgente ed io
stavo toccando il cielo con un dito. Ancora oggi comunque rimpiango una cosa… mi
è mancato il tuo primo abbraccio e ripenso a quel magico momento che mi legò a
Nicola anni prima in sala parto. Pazienza pensai…. recupereremo in seguito;
imparasti presto infatti che era bello se ti stringevo tra le braccia e se
volteggiavo dolcemente con te nella stanza come in una splendida sala di un
castello incantato.
Tu, piccola principessa delle fate,
ancor oggi ami ballare con me e mi colmi di sorrisi. Quei due piccoli dentini
sono due perline bianche e sono bellissimi quando ridi tra le mie braccia.
Cara piccola Valentina sei stata un dono
inaspettato ma graditissimo ed io mi ritrovo ancora una volta a ringraziare i
tuoi genitori per questo magnifico regalo. Quando ti guardo penso a quanto sono
fortunata ad avere due nipotini come voi.
Basta un vostro sorriso, un vostro
sguardo o una vostra marachella a farmi sentire felice di essere viva, dimentica
di tutti i dolori che la vita mi ha dato e che continua purtroppo a darmi.
Ciao piccola fata, spero di aver scritto
qualcosa che da grande quando saprai leggere, ti piacerà; spero anche che per
tuo fratello Nicola sia la stessa cosa.
Per me è stato bello scrivere su di voi
e questa bellissima pagina della mia vita è quella che custodirò gelosamente per
sempre nel cuore.
Un bacio dalla vostra nonna innamorata…
Nicola, tu mi chiami nonna Morbidò…, Valentina, tu come mi chiamerai?
Un bacio grande grande dalla vostra
nonna innamorata
Con tanto amore, uno straripante amore
Nonna Daniela
Ed ora siete cresciuti, miei cari nipotini
Cari nipoti, ne è trascorso di tempo da quando scrissi di voi, del vostro arrivo
nella mia vita, di come trasformaste il mio mondo vuoto in un mondo colmo
d'amore.
Vi ho scattato queste foto ieri, mentre camminavate avanti a me. In un attimo mi
ha investito una grande emozione: il vedervi grandi e vedere in voi un traguardo
raggiunto.
Alla mia età si inizia a percorrere il sentiero della vita in discesa, nulla di
strano. La vita corre, scorre, scivola via attimo dopo attimo, ma non trascorre
inutilmente se nel cuore si coltiva amore, comprensione, dedizione.
Ho aiutato e aiuto tutt'ora i vostri genitori a crescervi e non potevano
concedermi un onore più grande. Quanti batticuori in questi anni, quante prime
volte... e posso dire, io ci sono stata. C'ero al vostro primo vagito, c'ero
quando spuntò il primo dentino e quando muoveste i primi piccoli passi.
Di quei piccoli passi ho le impronte nel cuore e non riesco a parlare di voi
senza provare una grande tenerezza crescere in me.
Quella sera c'era una cappa di caldo soffocante e vi guardavo camminare
ricordandovi ogni tanto di fare attenzione alla strada e alle macchine che
sopraggiungevano. Nella mia mente sovrapposi subito le mie semplici
raccomandazioni con altre ben più importanti. Per questo motivo ho scattato la
foto, per fermare un attimo il tempo, per ricordare negli anni che verranno il
momento in cui presi coscienza che il presente si fonderà con il futuro.
Io mi agito quando Nicola, ormai quasi tredicenne esce con gli amici e non torna
all'orario prestabilito. Ho sentito calpestarmi il cuore quando ricevette un
tradimento e una cattiveria inaspettata e ingiustificata da parte di chi non
doveva proprio farlo.
E Valentina? La stessa storia... perché i miei sentimenti sono equamente divisi
e quando si sono presentati problemi , li ho vissuti sulla mia pelle, tacendo
per pudore quel che provavo.
Alle nonne come me, il cuore batte in un modo particolare, rintocca ogni attimo,
sia un attimo di gioia che un momento di preoccupazione. Vedendovi crescere è
inevitabile pensare a come sarà il vostro domani, a come diventerete, a cosa
farete, a cosa dedicherete la vostra vita.
Vorrei essere un mago per cercare di intravedere il vostro futuro.
Fino ad ora, lo ammetto, non c'è stato un attimo di silenzio nei miei pensieri
per voi e penso proprio che non ci sarà mai.
Grazie a voi, io vivo l'amore nel senso più grande che c'è e accanto a quella
pagina della mia vita che scrissi per voi quando veniste al mondo, ora ce ne
sono tante altre che ho scritto, che sto scrivendo, che scriverò... Si... perché
io continuerò a scrivervi parole d'amore miei cari nipoti...
Un'ultima piccola cosa; cara Valentina, ti chiamavo Piccola Principessa delle
Fate e per me vale ancora. E tu Nicola? Non mi chiami più Nonna Morbidò, ma
dimostri in ogni tuo gesto che per te sono importante e questo è quel che conta
per me.
©Daniela Costantini -2018
Foto di proprietà di Daniela
Costantini
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