Nonna,
sempre vivrai tra i miei ricordi più cari,
seduta accanto al focolare della tua grande cucina
dove intorno al tavolo imbandito
eravamo sempre in tanti e pieni di allegria.
Trotterellavo felice per le stanze della casa antica
con i muri bianchi e le travi scricchiolanti.
In quella casa
aleggiava un vago profumo che non saprei spiegare,
e il tuo odore era quello dell’ acqua e della farina.
Eri genuina e buona come il tuo profumo
e nel tuo abbraccio
sentivo anche l’aroma dell'erba
che avevi raccolto nei campi:
tornavi a casa con grandi fasci d’erba sulle spalle
e nessun profumo mai mi è piaciuto come quello…
La sera poi mi promettevi
che la mattina successiva mi avresti portato
a dar da mangiare ai coniglietti
e alle galline vicino al vecchio orto
ed io mi addormentavo con quella promessa
che portava già il calore del sole
nel mio cuore pieno di innocenza.
Nonna, avevi un nome importante,
ti chiamavi Italia…
per me era un mistero quel nome;
nessuno aveva una nonna che si chiamava come te,
ma nessuno aveva una nonna
che sfornava il pane croccante
o le focacce di formaggio come facevi tu…
A volte mi preoccupavo di quel tuo nome
un po’ bizzarro, chissà perché...
Io so soltanto che tu eri frizzante
come il vino della tua cantina,
dolce come le mele che facevi appassire al forno
e mi affascinavi quando con tanta abilità
raccoglievi con mani veloci
i tuoi capelli in una crocchia perfetta
come se fossi una parrucchiera provetta
e poi mettevi un fazzoletto ben legato sulla testa.
Quando mi abbracciavi forte m’avvolgeva
un profumo genuino che sapeva di candore.
Mi sentivo felice come i prati fioriti in primavera
quando la tua risata sprizzava all’improvviso
vedendomi arrivare dalla mia città
per te così lontana…
Scacciavi con un gesto sbrigativo le tue lacrime
perché finalmente mi stringevi tra le braccia…
questo metteva fine a tanta attesa
e tutto il tuo amore mettevi in quell’ abbraccio.
Dolce è il ricordo delle vecchie storie che mi
raccontavi…
mi cullavi trasportandomi nel tempo
ed io m’addormentavo serena
al suono di una melodia piena di incanto.
Uomo dolce pronto al sorriso
chino sempre a lavorare
sul tuo tavolo da falegname.
Lavoravi quando ancora non cantava il gallo,
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