Mia
dolce nonnina con la treccia bianca
nel
mio ricordo ti rivedo
e
ancora mi sembra di ascoltare
le mille
storie
che solo
tu mi sapevi raccontare.
Restavo
intrappolata
nel
racconto delle tue memorie
e
ti rivedo seduta accanto a me …
Eravamo
come due mondi che s’ incontravano;
dicevi
sempre che ero brava e buona
e
che sarei diventata una donna in gamba
capace di
vedermela con la vita
e
senza lamentarmi
se mai
fossi stata stanca.
Incoraggiavi
il mio futuro col tuo sorriso quieto,
sembrava
che tu intravedessi già
quel
che sarebbe stato di me
in
un giorno lontano
in cui non
ci saresti stata più tu
a tenermi
per mano.
Ora
tanti anni son passati
ed
io ti rivedo così come eri:
forte come
la roccia
di fronte
alle tante prove della vita.
Le
hai tutte scalate come un rocciatore esperto;
non ti sei
lasciata andare,
il tuo
motto era “lottare”.
Questo
mi insegnasti
in un dì lontano …
tante volte, scusami …
l’ ho dimenticato
e nel mare
della disperazione
ho
annaspato come un annegato.
Eppure
io cara nonnina,
vorrei
apparire come un faro nella notte,
come un
porto sicuro
dove
proteggere le persone che amo;
ma
se mi comporto come un annegato
non potrò
mai vedere
questo mio
sogno realizzato.
Una
cosa allora ti chiedo:
continua a guardarmi da Lassù
e non
scordare
ciò che mi
promettesti in quel giorno lontano!
Il
nostro era un legame d’Amore
ed
io so che tu vuoi che io continui a conoscere
solo
ciò che comanda il cuore.
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©Daniela Costantini -Villa S. Sebastiano
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