La Piazza dei racconti
A piccoli passi s’avvicina
l’autunno e passeggiando nella Piazza del mio
quartiere calpesto foglie gialle e
crepitanti.
Le osservavo mentre si adagiavano
lente sul selciato e dentro di me nasce un’idea…
questa Piazza mormora perché mentre cammino mi sembra di
sentire echi di risate, racconti di anziani che non
conoscono tempo
e le parole sussurrate al vento
dagli innamorati seduti abbracciati sulle panchine
di cemento.
Le foglie che cadono hanno
ascoltato tutte queste storie e hanno vissuto l’estate dal sole
cocente, hanno assaporato gli scrosci di
pioggia che dissetavano le aiuole.
Ora è bello sentire il soffio del
vento che mi scompiglia i capelli perché somiglia a una rassicurante
carezza.
Vorrei chiamarla Piazza dei
Racconti perché qui si intrecciano storie,
si fondono amicizie e ci si innamora.
Piazza dei Racconti… amica fedele
della mia solitaria estate, grazie per il tuo mormorio leggero, per le storie che ora mi racconti
come fossero fiabe,
per gli incontri e i sorrisi che
ogni giorno sono stati la mia sola compagnia.
Pluto, il mio cagnolino mi guarda e
s’accorge che sono trasognata, scodinzola per ricevere una carezza
e mi riporta alla realtà… …Andiamo a casa piccolino,
torneremo questa sera perché in questa Piazza vivono in
sintonia Inverno autunno estate e primavera.
Da mattina a sera percepiremo
ancora un’armonia leggera.
11 settembre 2015
©Daniela Costantini
Le panchine di cemento
della Piazza dei Racconti
Ci sono le panchine di
cemento nella Piazza dei Racconti. Tra solitudini e
abitudini per tante persone sembra diventata un salotto
dove ci si incontra, si parla, si fa amicizia. Nascono
simpatie e ci si sente leggeri camminando tra tanta
gente. Con il trascorrere del tempo i volti diventano
volti familiari, amici.
Parlando si intrecciano le parole ed anche i sogni e ci
sente rilassati; ci si saluta da lontano anche con un
semplice gesto di mano ed a volte si prende un caffè o
si fuma una sigaretta insieme. I sorrisi affiorano ed i
problemi che inevitabilmente tutti hanno, si dimenticano
almeno per un po’.
Molti di noi hanno il cane da portare a spasso ed è
bello vedere come anche loro familiarizzano in quella
bella atmosfera di amicizia e simpatia.
Anche chi è estraneo si sente subito a proprio agio
senza accorgersene. A volte i guinzagli si intrecciano e
allora il cerchio si allarga, ci si presenta e le
persone da salutare diventano sempre di più.
Al tramonto la scena si ripete, specialmente per chi
porta il cane a passeggio e si parla ancora. E’
simpatico parlare così con leggerezza, magari di qualche
ricetta di cucina o di qualche rimedio per fare lavori
in casa risparmiando tempo o dei figli e nipotini.
Pensieri leggeri e rilassanti.
Soltanto una manciata di anni fa la mia vita era piena
di impegni tra il lavoro che amavo, figlie e casa; ora
tutto è cambiato e mi piace assaporare questa nuova
dimensione di vita. Ho sostituito tutto con le cose che
amo fare e che sognavo da sempre ed ho talmente da fare
che a volte riesco a stancarmi.
Arriva il momento dei saluti e la Piazza dei Racconti si
vuota velocemente, ma su quelle panchine di cemento
restano brandelli di parole e frammenti di sogni.
Quando tutto tace, quando scende la notte a volte resto
seduta per un po’ per osservare le luci traballanti dei
lampioni e le prime stelle che pulsano nel cielo scuro.
In molte di queste occasioni mi è sembrato che la piazza
continui la sua vita conservando l’impressione della
vivacità di cui è stata spettatrice durante il giorno.
E’ un’atmosfera di incanto perché in un’area
metropolitana è tanto difficile trovare un angolo dove
poter pensare o ricordare qualcosa del proprio passato,
di come era la vita tanti anni prima. Si confonde il
passato con il presente e a volte ho ricacciato qualche
lacrima che si affacciava prepotente ai miei occhi.
Il mio cagnolino mi riporta a volte bruscamente alla
realtà tirando il guinzaglio ed io interrompo i miei
sogni ed i miei pensieri. Mi alzo lentamente, l’aria è
diventata fredda senza che io me ne accorgessi e un po’
a malincuore mi avvio con il mio Pluto verso casa. Le
luci dei palazzi ormai sono tutte accese come se mille
occhi mi stessero guardando.
Nei miei pensieri c’è sempre un saluto silenzioso e
pieno d’affetto per questa piazza, simbolo ormai della
mia quotidianità. La mia solitudine senza il suo aiuto
sarebbe veramente grande…
©Daniela Costantini
Agosto 2019
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