Anna delle bambole
Anna. Due grandi e bellissimi occhi che nonostante l’età che avanza si scorgono da lontano, sempre luccicanti e pronti a sorridere. Si, Anna sa sorridere con gli occhi e i suoi capelli biondi conservano il gusto della trascorsa gioventù con riccioli sempre ben pettinati. Davanti alla sua tazzina di caffè, seduta ad un tavolino del bar sotto casa mia, Anna è la presenza. Anna è lì, che con un sorriso ti saluta e ti osserva. Parlo volentieri con questa signora che definirei una ragazza un po’ avanti con gli anni. Ricorda tante primavere, ma anche tante fredde stagioni che le hanno gelato il cuore e non fa nulla per dimenticare perché è forte come una roccia e ricaccia sempre le lacrime che vorrebbe piangere ricordando il suo difficile passato. Anche il presente non è clemente con lei, ha tanti problemi, ma non si fa mai invadere la mente da loro. La vedo da lontano e mi viene del tutto naturale andarle incontro. Ci salutiamo felici di esserci incontrate e mentre l’abbraccio mi invade il suo profumo particolare, speciale come lei, un elisir aromatico che soltanto poche persone sanno sprigionarne l’aroma. I suoi racconti mi rapiscono immediatamente in un’altalena di passato e presente, racconti lontani ma nitidi e racconti del suo vivere quotidiano. E’ stata madre di ben cinque figli, ma non ha mai dimenticato neanche per un attimo se stessa e mostra sempre il suo modo amabile ed elegante nel proporsi al prossimo. Tutti la salutano con riverenza e simpatia, tutti la conoscono e la rispettano ed anche i bambini le vanno incontro. Anna ha amato ed ama ancora l’arte e l’antiquariato e ha riscosso molti riconoscimenti e soddisfazioni per questa sua passione che è stata anche la sua occupazione negli anni passati. Ricorda tutto con dovizia di particolari e le brillano gli occhi quando ricorda. Soltanto un giorno di tanto tempo fa, durante una delle nostre chiacchierate sui figli e sui nipoti che crescono, Anna venne tradita da una lacrima dispettosa. Tirando fuori dalla borsetta una vecchia fotografia mi mostrò Lucia… una delle sue figlie morta in giovane età e fu così che compresi che dentro al suo cuore c’è anche una stanza segreta e scura permeata di dolore e di sofferenza. Ripose la foto con lentezza come se adagiasse quella bimba in una culla e poi con un sorriso tornò a guardarmi sorseggiando un po’ del suo caffè. Elegantemente vestita con colori sapientemente abbinati alla sua carnagione chiara, non si può non notare una nota di aristocrazia nei suoi modi. Anna è la donna delle sorprese, sa sorprenderti con cose inaspettate. Poche mattine fa notai che indossava un solo orecchino ed allarmata le dissi: “Anna hai perso un orecchino!”… ma lei con lo sguardo dolce e perso nei ricordi mi rispose candidamente che quello era un patto d’amore con il figlio lontano… l’altro orecchino lo conserva lui per sentire che la mamma gli è sempre vicina. Come non volere bene ad una signora così? La sua più grande passione poi è insolita davvero… Anna sa costruire bambole, bambole che poi veste e adorna trasformandole in grandi dame. Ne conserva ancora qualcuna anche se ne ha regalate tante. Un cuore di bambina conservato intatto per anni e anni. Cose da non credere… Continuiamo a bere il nostro caffè, ma si sta facendo tardi ed io devo scappare a casa. Mi aspettano mille incombenze familiari. Anna aspetta il suo taxi. E’ ora di rientrare a casa anche per lei; in quella casa che tiene come un gioiello, come un luogo prezioso delle sue memorie. Ci abbracciamo e ci salutiamo augurandoci di rivederci presto. Mentre Anna mi accarezza la mano le dico pian piano… “Ciao Anna, ogni incontro con te sa arricchirmi di qualcosa che non ha valore e poi credo proprio di aver scoperto il segreto che ti rende così speciale… “Dentro di te batte un cuore di bambola. E’ lì e non invecchia mai”.
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