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Un sogno lontano
Tu leggevi i miei sorrisi
e mi guardavi anche con gli occhi chiusi
mentre mi nascondevo tra le tue braccia forti
al riparo dal mondo.
Era quella la mia libertà,
il mio sogno incantato dove una fata impertinente
ci regalava anche le carezze del sole attraverso i vetri socchiusi.
Le tue mani gentili accarezzavano la mia anima
per poi avvolgersi intorno al mio cuore.
Arrivasti all’improvviso come sboccia un fiore a primavera,
inaspettato e impetuoso come un’onda gigantesca
che all’istante mi travolse.
Non era primavera, ma una gelida e piovosa sera d’autunno
e nel freddo dell’autunno non sbocciano fiori,
eppure accadde…
le gocce di pioggia si trasformarono in petali dai mille colori
e dentro di me sentii un canto festoso di rondini.
Compresi che quell’incontro era un soffio di primavera
nel mio cuore avvolto dal gelo
e che in quell’ istante iniziò a pulsare con un battito nuovo
come il fremito d’ali di farfalla.
Quel ricordo accompagna i miei giorni e li rende soavi
perché le nostre anime impararono a volare insieme
e continuano a librarsi con ali immense
conservando il ricordo di quel giorno ormai così lontano.
©Daniela Costantini
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